Italia-Francia: 1 a 1 (6 a 4 dopo i rigori).
Gasati come non mai, dopo la sofferta, meravigliosa vittoria in semifinale sulla Germania (con i gol di Grosso al 118.mo e di Del Piero al 120.mo minuto!), avevamo deciso di rifarlo, ma stavolta con cena in grande stile e visione della partitissima su maxi schermo. Poi gli impegni e la realtà ci hanno ricondotti a più miti consigli: un paio di tavolacci ricuperati dal materiale della festa di giugno, appoggiati su cavalletti, per mangiare, ed il nostro vecchio televisore 28 pollici, rigorosamente a tubo catodico, precariamente innalzato contro la parete est della "barchessa".
E stato così che ci siamo ritrovati in parrocchia, 15-20 persone in tutto, domenica 9 luglio, dalle 19.30 circa, sotto una vecchia tettoia di lamiera che sapeva ancora un poco di patatine fritte e di carne alla griglia, per assistere al grande evento calcistico: Italia-Francia, finalissima dei mondiali 2006.
Ed eccoli i Mandriolesi contagiati dalla febbre del calcio: alcuni indaffarati a sistemare la TV cercando di eliminare i fastidiosi riflessi sul monitor di una giornata ancora luminosa; le donne, ossia lAngela e la Gabriella, generosamente impegnate nei preparativi per la cena, e lAlle a correre dietro ai suoi monelli; gli uomini più grandi egoisticamente accomodati, con esagerato anticipo, nelle sedie centrali di fronte alla TV, dalle quali (fatta eccezione per Silvano, per le ragioni che leggerete) non si sarebbero schiodati per tutta la sera.
La tensione era palpabile; latmosfera carica di attesa fortissima, quella di chi intende vivere un momento magico, assaporandone ogni attimo, condividendone ogni emozione, sia esultando, sia soffrendo, consapevole che levento è di quelli storici, carico di significati che travalicano laspetto squisitamente calcistico. Lattesa di chi sa che la festa inebriante e la più cocente delusione, separate da un confine sottile ed incerto, stanno entrambe aspettando i propri clienti.
Alle 20.00, dopo quella parlata, finalmente inizia la sfida giocata.
Ognuno di noi sa bene come sono andate le cose in campo allOlympiastadion di Berlino, per cui è superfluo parlarne più di tanto: Zidane tira un rigore, prende la traversa, il pallone cade di là dalla riga di tanto così, la Francia è in vantaggio e lItalia è sotto la doccia fredda; ... Trezeguet tira un rigore, prende la traversa, il pallone cade di qua dalla riga di tanto così, lItalia vince il mondiale e la Francia è allinferno. In estrema sintesi, tutto qui. Ma che sofferenza! E che rivincita (cfr finale europei 2000 in Olanda, persa proprio contro i Francesi per il golden gol segnato dallo stesso Trezeguet)!
Mentre lentamente e distrattamente si cenava, tra noi era tuttun florilegio di commenti e di esortazioni, quasi i calciatori ci ascoltassero: Daiiiii!!!, Noooooooo!!!!, Sostituite quello! Sostituite quellaltro!; e Il rigore cè... il rigore non cè...; in molti si chiedevano se Totti stesse giocando: Ma non doveva essere luomo in più?, sembrava invece quello in meno...; e poi: E il momento di Del Piero... son le sue partite queste..., Macché, lui è uno che va sempre a terra!; Ma perché non fanno giocare Inzaghi?...; naturalmente non è mancato anche il disappunto per al sòlit cadnàs allitaliana; poi, allespulsione di Zidane per la capocciata a Materazzi, a gioco fermo, Ma chissà quale frase carina gli avrà detto per provocarlo così.... Critiche sono state mosse perfino al mancato uso dei congiuntivi da parte del telecronista(!).
Il Don ci ha fatto compagnia per un po, poi è tornato su in casa sua per il secondo tempo. Durante i supplementari, però, non ha resistito ed è tornato fra noi: tifare insieme è tutta unaltra cosa, poi davanti alla TV, in parrocchia, ha il profumo delle cose daltri tempi. Ricordo che, quando ero piccolo, i miei fratelli più grandi parlavano di una partita dei mondiali nel 1970, in Messico (Italia-Brasile?), vista allo stesso modo, quando di televisori ce nerano pochi in giro.
Poi, come si temeva, è arrivato il momento dei rigori e si è nuovamente materializzato lincubo (cfr mondiali 1994, finale persa ai rigori dallItalia contro il Brasile). Qui Silvano R. non ha retto e ha pensato bene di allontanarsi per non soccombere allemozione (e noi: Silvano, vieni qui! Che fai?!, Vieni a soffrire in compagnia!). Gli altri ipnotizzati davanti alla TV. Prima di ogni rigore calciato dai nostri... Lo sbaglia, sì, lo sbaglia, vedrai che lo baglia..., poi, invece, fortunatamente, un corale Aaaaheeeeeeeee!!!!!. Così fino allurlaccio finale, non particolarmente prolungato ma liberatorio, a braccia levate per la vittoria agguantata, col quale abbiamo cacciato dalla gola ogni decibel, neutralizzato tutte le tossine accumulate sul nostro sistema nervoso, e il sorriso e lallegria hanno regnato sovrani.
Come da prassi (cfr 1982), il Din, complice ancorché assente fra noi, ha fatto suonare le campane a festa. E che festa!!! E stato bello vedere i nostri bimbi che sventolavano il tricolore, alcuni di loro praticamente inconsapevoli, ma felici perché noi eravamo felici.
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Il nostro maxi-schermo a tubo catodico...
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Un momento tranquillo della partita. Qualcuno cerca Totti. Non lo trova.
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L(inutile) esultanza per il gol segnato da Toni in fuorigioco e, come tale, annullato.
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Lesultanza per la vittoria appena conquistata grazie al gol di Grosso, lultimo dei rigoristi italiani, tutti andati a segno!
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Lesultanza per la vittoria appena conquistata grazie al gol di Grosso, lultimo dei rigoristi italiani, tutti andati a segno!
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Gli allegri commenti nellimmediato post partita. Come sottofondo i rintocchi delle... campane.
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Gli allegri commenti nellimmediato post partita. Come sottofondo i rintocchi delle... campane.
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Ci stiamo godendo la telecronaca Rai della festa (telecronista Marco Civoli; commento tecnico del grande Sandro Mazzola).
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Il Don sembra soddisfatto.
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Si ascoltano i commenti di Marco Civoli (telecronista) e Sandro Mazzola (commento tecnico).
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Un pezzo di torta per festeggiare.
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Ai bambini piace vedere che i grandi fanno festa.
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Finalissima Italia-Francia (2006)
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Finalissima Italia-Francia (2006)
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Finalissima Italia-Francia (2006)
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