“Quale momento della vita non sarebbe triste, noioso, sgradevole, insipido, fastidioso, senza un pizzico di follia?”
(Erasmo da Rotterdam, Elogio della follia)
IL SOMARO, (1896) - Il signor Pontagnac insegue fino a casa sua una signora che resiste energicamente alla assidua corte. Quando arriva il marito, Pontagnac riconosce un suo caro amico: Vatelin. Spiegazione tra i tre: Pontagnac racconta la propria moglie è gravemente inferma ed è in cura a Pau. Luciana, la signora corteggiata, rivela a Pontagnac che se scoprisse di essere ingannata dal marito non esiterebbe un minuto a ricambiarlo. Sopraggiungono in rapida successione Redillon, altro corteggiatore di Luciana, nonché la signora Pontagnac, che naturalmente non è affatto ammalata. Le due donne si alleano. Intanto arriva Maggy Soldignac, ex amante di Vatelin, intenzionata a ricattarlo, e Vatelin si vede costretto ad accettare un appuntamento galante. Poi appare Soldignac, il marito tradito, perfettamente consapevole della situazione: conosce persino il luogo dell’appuntamento, l’Hotel Ultimus.
Pontagnac crede di poter finalmente conquistare Luciana rivelandole la tresca. La situazione si complica ulteriormente con la comparsa di Armandina, che ha mire precise su Redillon, e di una coppia distratta, i Pinchard...
L’abilità con la quale Feydeau fa incontrare tutti questi personaggi nella camera 39 dell’albergo è definita “diabolica”. Mai aggettivo fu tanto giustificato nel ribadire l’assoluta maestria dell’autore nell’ideazione degli intrecci più parossisticamente aggrovigliati.
Hanno collaborato all’allestimento:
Cristina Bedogni, Alice Catellani, Stefano Catellani, Paolo Morini, Matteo Pallini, Ambra Vezzani, Angela Zini.
![]() |
< Prec. | Succ. > |
---|